Intelligenza Artificiale. Tra etica, diritto e occupazione di Roberto Cecere – Recensione di Antonio Polselli
Che ne sarà dei posti di lavoro in un mondo dominato dall’IA? – Alfio Maria Quarteroni –
L’Intelligenza artificiale (IA) è una delle sfide più urgenti e inaspettate di oggi che, secondo il teologo francescano studioso di etica degli algoritmi,
Paolo Benanti, è «una risorsa fondamentale negli attuali scenari geopolitici perché sta alterando gli equilibri globali ed è un tipo di tecnologia che non serve a fare una cosa ma cambia il mondo in cui facciamo tutte le cose». L’Intelligenza artificiale, ampiamente diffusa e presente nei
dispositivi e nei servizi che utilizziamo quotidianamente, frutto di algoritmi, dati e potenza computazionale, ovvero dell’ingegno umano applicato a una
sfida scientifica senza precedenti, rappresenta un cambiamento epocale del modo in cui gli esseri umani interagiscono con il mondo e fra loro.
Su questo tema centrale, molto importante in ogni settore della vita di ogni individuo e della comunità, si è cimentato nel libro Intelligenza
Artificiale tra etica, diritto e occupazione (Edizione Lavoro) con coraggio e competenze giuridiche, culturali e sociali, Roberto Cerere, avvocato,
giornalista pubblicista e Segretario generale della Cisl di Latina. Nella lucida Prefazione del testo Mario De Caro, professore ordinario
di Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Roma Tre e Visiting Professor alla Tufts University di Boston, ha messo in risalto le potenzialità,
i vantaggi e i risultati finora acquisiti e raggiunti dall’Intelligenza artificiale in vari settori della vita quotidiana e anche i rischi, i pericoli e le
contraddizioni di questa innovazione tecnologica. L’IA, essendo una creazione umana, porta impressi i nostri limiti, le nostre ambizioni e le nostre incoerenze. Un saggio chiaro, rigoroso e accessibile, scritto con un ritmo fortemente coinvolgente e incalzante dal punto di vista argomentativo che offre una bussola per orientarsi nella giungla dell’Intelligenza artificiale che «non è un’entità magica né un oscuro demone tecnologico», come ha scritto l’insigne matematico e scienziato
Alfio Maria Quarteroni. Nel dibattito filosofico, politico e culturale sull’Intelligenza artificiale, che rappresenta una vera e propria
rivoluzione epocale, si è portati oggi a ripensare concetti fondamentali come responsabilità e fiducia soprattutto quando viene applicata in ambiti
critici come la salute, il mondo del lavoro, la giustizia sociale e la guerra. Roberto Cecere, plurilaureato in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (Dams) e in Scienze filosofiche presso l’Università degli Studi di Roma Tre, sostiene che l’IA può essere una straordinaria risorsa per la scienza, la medicina, l’educazione, la sostenibilità ambientale se viene governata con competenza, visione e senso del limite. Nei quattro densi capitoli del libro l’autore si sofferma principalmente sulla nuova tecnologia al servizio dell’uomo, sulle nuove frontiere della tecnologia applicata, sugli aspetti etici, sul diritto del lavoro, sul futuro e sulle prospettive del mondo del lavoro. Tra i punti di forza del libro l’autore mostra la capacità di coniugare
divulgazione scientifica e approfondimento socio-politico e giuridico- economico. Le intense pagine centrali del libro riservano spazio allo sviluppo esponenziale dell’IA e alle sue applicazioni, con particolare riferimento alla figura del progettista, e ai Big data sia per gli aspetti tecnici (reti neurali, machine learning, algoritmi
genetici…) sia per le sfide sociali e politiche quali gli impatti sul mercato del lavoro, la distorsione dei dati, la sorveglianza digitale e il diritto alla privacy.
L’autore con le sue perspicaci considerazioni e riflessioni, oltre a descrivere i nuovi scenari profondamente innovativi dell’IA in ogni settore della vita, affronta con
acume questioni inerenti alla relazione e connessione che uniscono la nuova tecnologia all’etica, al diritto e all’occupazione e alle implicazioni che
il mondo tecnologico ha sul «consumo energetico», in costante crescita, e sulla tutela dell’ambiente. Di fronte alle attuali e inquietanti sfide emergenti della nostra epoca, Roberto Cecere, nelle conclusioni, finali, afferma convintamente che è necessario, affinché l’IA guidata e controllata, sia considerata e utilizzata, come un progresso volto a tutelare il rispetto, la dignità del lavoratore e il benessere della persona umana e della comunità di appartenenza, studiare, informarsi e aggiornarsi continuamente per fini nobili dell’intera umanità presente e futura. Come affermava papa Francesco «L’Intelligenza artificiale va considerata non come un fine in sé ma come uno strumento potente e prezioso che deve essere orientato verso il bene comune, guidato da principi etici solidi e finalizzato a una società più equa e solidale».
L’autore sostiene che l’Intelligenza artificiale antropocentrica, che non soppianterà mai l’intelligenza umana, deve essere uno strumento nelle
nostre mani, al servizio della piena dignità di ogni essere vivente, in quanto a ognuno di noi spetta il compito fondamentale di creare, attraverso il supporto mezzi, attrezzature, robot e macchine automatiche, nuovi «paesaggi culturali ed etici», dove poter ritrovare il senso delle nostre
creazioni e delle nostre vite.
4 Luglio 2025 Antonio Polselli
