Fase 2: regole per la ripartenza

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Lunedi 18 maggio riapriranno nel nostro paese tutta una serie di attività che erano rimaste chiuse dall’inizio del lockdown: questa scelta dovrà necessariamente andare di pari passo con il rispetto di norme comportamentali e pratiche di distanziamento sociale.

Per tale motivazione durante la conferenza delle regioni e delle province autonome è stato redato un nuovo documento che contiene indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività. Il documento consiste in una serie di schede tecniche, ognuna contenente le misure di prevenzione e contenimento riconosciute dalla comunità scientifica, per contrastare la diffusione del contagio in questa nuova fase. Tali schede descrivono in maniera pratica le norme da rispettare per tutti quegli ambienti che torneranno ad aprire dopo mesi di chiusura: si passa dalla ristorazione alle attività turistiche, dal commercio al dettaglio agli uffici, fino alla regolamentazione di attività come piscine e palestre. Sebbene ogni ambito abbia le sue regole specifiche ed alcuni particolari cavilli, alcune di esse sono condivise dalla maggior parte delle schede tecniche in questione.

Innanzitutto, il distanziamento di un metro dalle persone intorno a noi continuerà ad essere la base su cui reggerà l’intero sistema. Potrà inoltre essere impedito l’accesso a chiunque abbia una temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi, previa apposita rilevazione. Locali, ristoranti, negozi e palestre dovranno sempre assicurare una adeguata pulizia e disinfezione delle superfici e degli ambienti, con particolare attenzione a quelle toccate con maggiore frequenza (es. maniglie, interruttori, corrimano, etc.), nonché assicurare regolare pulizia e disinfezione dei servizi igienici. I negozi di vendita al dettaglio dovranno dotarsi di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei clienti in punti ben visibili, prevedendo l’obbligo di frizionarsi le mani già̀ in entrata. Sarà poi sempre necessario favorire il regolare e frequente ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria. Per quanto riguarda palestre e piscine, nello specifico, sarà obbligatoria una regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni come spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici e attrezzature (sdraio, sedie, lettini, attrezzature galleggianti, etc.).

Nell’ambito ristorazione, all’interno dei locali adibiti alla vendita di pasti e bevande, i tavoli dovranno essere disposti in modo che il distanziamento personale tra un cliente e l’altro sia di almeno un metro; le consumazioni a buffet non saranno consentite, mentre quelle al banco solo nel caso possa essere rispettata la sopracitata distanza. Ovviamente, la mascherina sarà obbligatoria tutte le volte che non si è seduti al tavolo.

Anche al mare vigerà sovrano il principio del metro di distanza: esso dovrà essere rispettato per far entrare i clienti presso gli stabilimenti, nonché dovrà essere la distanza che intercorrerà tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone. Il posizionamento di quest’ultimi infatti deve rispondere a delle specifiche misure: ognuno di essi dovrà essere accompagnato da una superficie di almeno 10 metri quadrati, e andranno disinfettati per ogni cambio di persona o nucleo familiare. Per quanto riguarda le attività sportive sulla sabbia, saranno vietate quelle che possono dar luogo ad assembramenti, mentre quelle individuali come nuoto, surf, kitesurf, ma anche racchettoni, potranno essere regolarmente praticate, sempre nel rispetto del distanziamento sociale.

Articolo a cura di Fabrizio Scarfò

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