LA CISL DI LATINA: AGIAMO CON LA CONSAPEVOLEZZA DI COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE PER LA NOSTRA COMUNITÀ.

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La Cisl di Latina in questi ultimi anni si è resa particolarmente attiva nell’intento di porre al centro delle sue azioni lo sviluppo del territorio Pontino, visto e considerato che quest’ultimo sembra aver segnato il passo rispetto ad altri territori, mantenendo un elevato potenziale sia in termini di fatturato che in termini di investimenti. La nostra Provincia attende ormai da anni l’elemento essenziale e determinante per un pieno  sviluppo: la realizzazione di Infrastrutture,  non facendo riferimento soltanto a quelle autostradali che già potrebbero, se realizzate, far fare un salto di qualità al territorio ma soprattutto alle strutture sanitarie, alberghiere e dei servizi legati all’industria del turismo. La realizzazione di nuove infrastrutture, costituisce infatti un elemento cardine della pianificazione del territorio anche riguardo la possibilità di attrarre futuri investimenti.  L’Autostrada Roma – Latina, la bretella Cisterna-Valmontone  e la Monti Lepini sono le opere basilari  che tutti attendono. Commenta il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere: “La mobilità è un fattore decisivo per le sfide del futuro, occorre intervenire sulle infrastrutture per    avere un sistema di trasporto integrato ed efficiente è di fondamentale importanza poichè  senza,  non si può garantire la mobilità di milioni di persone e lo spostamento delle merci prodotte in tempi rapidi. E’ necessario  accelerare la realizzazione di infrastrutture ferroviarie, stradali, logistiche per la mobilità sostenibile urbana ed extra urbana dei nostri territori ed infrastrutture ricettive relative al turismo, per rendere competitivo ed efficiente il nostro territorio. Confidiamo nell’ennesima dichiarazione annunciata direttamente dal Ministro delle Infrastrutture Salvini che annunciava la  nomina del Commissario per  l’autostrada Roma – Latina Ing. Antonio Mallamo già incaricato della realizzazione  della bretella Cisterna-Valmontone.  Ora la parola d’ordine è aprire i cantieri.”

Altro punto fondamentale su cui la Cisl di Latina pone la sua attenzione è l’efficienza della Sanità Pontina. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato tutte le carenze sanitarie, già esistenti, frutto di scelte sbagliate dei governi passati in tema di salute pubblica. Aver depauperato il sistema sanitario, non aver investito nel potenziamento delle reti territoriali e socio sanitarie, aver fatto arretrare il perimetro pubblico a favore della sanità privata, sono errori a cui  rimediare. Il servizio sanitario regionale  ha subito un pesantissimo taglio economico dovuto al deficit finanziario durato 12 anni ed è costato alla popolazione soprattutto in termini di accesso ai servizi. In particolare, l’Ospedale Santa Maria Goretti  presenta criticità decennali, a partire dal Pronto Soccorso sino ai reparti ritenuti di eccellenza grazie ai medici che vi operano, per non parlare delle tempistiche legate alle liste di attesa, problema  più volte evidenziato dalla nostra organizzazione,  per le prestazioni diagnostiche o ambulatoriali. Continua il Segretario Roberto Cecere: “ In questi anni chi ha pagato il prezzo più alto per il risanamento dei conti pubblici relativi alla sanità laziale sono stati i cittadini tutti, lavoratori e pensionati che hanno subito una riduzione della quantità e della qualità dei servizi  sanitari erogati. L’allungamento delle liste d’attesa, la riduzione dei posti letto in regime ospedaliero e il ricorso al privato per necessità, richiederebbero un ripensamento da parte del governo regionale finalizzato a garantire una effettiva ed universale accessibilità da parte di tutti,  ad un servizio sanitario pubblico di qualità. E’ stata annunciata la realizzazione di due nuove strutture ospedaliere per la città di Latina ed il  nuovo ospedale del Golfo per la città di Gaeta; unica pecca è che nel progetto non si sia previsto l’ampliamento di risorse Umane, elemento  di fondamentale importanza per garantire una sanità territoriale di qualità”.

Con riferimento al tema dello sviluppo del territorio, altro comparto strategico da analizzare interessa il settore della formazione, in particolare quello dell’Università. Un corretto sistema formativo deve evitare il fenomeno oggi più diffuso,  della  dispersione ed abbandono da parte dei giovani degli studi, creando condizioni favorevoli affinché gli stessi abbiano la possibilità di raggiungere gli obiettivi universitari prefissati. E’ necessario allo stesso tempo, creare sul territorio le condizioni affinché i giovani laureati possano contribuire allo sviluppo delle nostre aziende. Afferma il Segretario Generale Roberto Cecere: “Occorre, guardare al sistema universitario pontino come un vero e proprio strumento di sviluppo economico che attrae nella nostra città, nuovi Atenei e nuove facoltà specialistiche richiamando  giovani provenienti da altre regioni. Latina ha tutte le caratteristiche per diventare una città universitaria; ad oggi sono presenti con ‘La Sapienza’ corsi di laurea importanti come Economia, Ingegneria civile e industriale, Ingegneria dell’informazione, Informatica e statistica, Farmacia, Medicina e Scienze infermieristiche. Da qualche mese siamo riusciti a portare la facoltà del DAMS di Roma Tre, relativa alle discipline delle Arti, Musica e Spettacolo, un ateneo nuovo per affiancare le materie tecnico-scientifiche a quelle umanistiche. Crediamo che sia fondamentale creare percorsi  universitari che esprimano le vocazioni territoriali   tra queste, non va trascurato il polo agroalimentare tra i primi in Italia. Infatti dall’Agro Pontino parte il 40% delle esportazioni agroalimentari del Lazio e oltre il 5% dell’export ortofrutticolo italiano. La  prossima sfida sarà quella di occuparci del settore agrario, già abbiamo contatti con  l’Istituto Agrario pronto a  mettere a disposizione i locali per la  nuova facoltà di Agraria”.

Le risorse  per creare sviluppo e benessere cercando di far uscire dall’immobilismo e dall’arretratezza i territori, sono  sicuramente quelle provenienti  dal PNRR  (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). I progetti dello stesso, attraverso una governance partecipata, devono essere attentamente monitorati attraverso un confronto con le parti sociali, vincolare l’erogazione delle risorse ad incrementi occupazionali specialmente per giovani e donne, sostenere le aree deboli, garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, riqualificazione e stabilizzazione professionale ed occupazionale del personale assunto a tempo determinato. Roberto Cecere ha commentato: “ Il PNRR è una occasione imperdibile ma necessita di un senso di responsabilità collettiva,  perché se sbagliamo oggi, a pagare saranno le future generazioni, quindi dobbiamo porre la massima attenzione ed essere coinvolti nelle scelte, soprattutto nei comuni del nostro territorio che, privi di quelle risorse umane competenti alla loro realizzazione, rischiano di perdere questo importantissimo strumento di finanziamento per gli investimenti socio-infrastrutturali. Il sindacato è pronto a fare la sua parte sul territorio che è il vero beneficiario di queste importanti risorse. Si auspica una sinergia efficace e celere insieme ai sindaci della provincia di Latina, per essere protagonisti del cambiamento del futuro e non meri gestori. L’arrivo di grandi flussi finanziari che sta per realizzarsi grazie al PNRR deve far alzare il livello di guardia sui controlli e sulle attività di prevenzione. Il senso di legalità si costruisce giorno per giorno con l’aiuto di tutti i cittadini anche divulgando le buone regole dello stare insieme. Questo è il terzo anno che la Cisl di Latina si occupa di Legalità; abbiamo iniziato nel 2020 con un evento pubblico, in occasione dell’anniversario del 70 esimo anno della fondazione della Cisl, nel quartiere di Campo Boario e precisamente della piazza E. Berlinguer, location non a caso, perché quel quartiere era ed è ancora al centro delle cronache per quanto concerne la criminalità organizzata, abbiamo  poi allargato il nostro raggio di azione in cinque città della nostra provincia, come Sezze, Aprilia, Pontinia e Formia, in quanto l’argomento riguarda tutte le comunità. Per contrastare questa piaga occorre parlarne insieme a chi opera  quotidianamente con grande senso del dovere, contrastano la criminalità; il “male affare” interessa trasversalmente tutti i settori, economico, produttivo e sociale ed impone con il terrore il proprio dominio sulle comunità rubando, letteralmente, intere zone del territorio che diventano “off limits”. In questo momento storico così complesso  bisogna creare una rete sociale che sia da esempio ai nostri amministratori affinché le importanti somme provenienti dal PNRR siano sfruttate pienamente in progetti atti al miglioramento produttivo e sociale. Non possiamo perdere questa fondamentale opportunità, nessun importo deve essere distratto e occorre fare molta attenzione affinché non cadano nelle mani sbagliate». Ulteriore  opportunità di sviluppo, potrebbe provenire dalla ricerca di una forma di autonomia. Le gravi emergenze degli ultimi tre anni, ovvero quella sanitaria causata dal Covid-19 e le attuali tensioni geopolitiche, la crisi energetica e il forte rialzo dell’inflazione hanno dimostrato la fragilità del tessuto economico e sociale della Regione Lazio. E’ chiaro ormai che il modello attuale centralizzato, non riesce a soddisfare le esigenze capillari dei territori, occorre  perciò ricreare una relazione organica fra sistema centralizzato e territoriale. La riforma costituzionale del 20 agosto 2013, relativa alle Province ha ridotto le loro funzioni fondamentali, lasciando al governo Regionale il compito di riassegnarle agli enti locali.  I territori  del sud del Lazio, Latina e Frosinone posseggono numeri importanti non solo economici ma anche demografici,  i due capoluoghi rispettivamente con 33 e 91 Comuni, superano la soglia del milione di abitanti. Questo numero offre i presupposti per l’applicazione dell’art. 132 della Costituzione Italiana, relativo al ritorno del sistema di voto diretto ai cittadini mediante Referendum. Questi due territori contano complessivamente 107.612 imprese di cui 17.644 nell’artigianato, sviluppando nei mercati internazionali valori da capogiro, ben 14,8 miliardi di euro, collocandole rispettivamente al 19° e 23° posto nella classifica delle 107 province Italiane. Nel concludere  Roberto Cecere – Segretario Generale Cisl Latina dichiara: “ Bisogna  avere il coraggio di formulare una visione nuova, che permetta di rendere i territori il più possibile autonomi dal punto di vista amministrativo e capaci di coordinarsi in tempi rapidi ed efficienti, affinché le loro sfide  vengano vinte senza ritardi burocratici. E’per questo che nei giorni scorsi abbiamo voluto incontrare molti candidati, dai quali scaturiranno i futuri consiglieri regionali, per confrontarsi insieme nel percorso che il nostro territorio dovrà affrontare dopo le elezioni del 12 e 13 febbraio 2023. E’ necessario procedere alla riassegnazione delle funzioni strategiche alle Province con competenze forti per avere una completa autonomia dalla Regione e liberare competenze e risorse economiche  adeguate al nostro territorio. Ristabilire il voto diretto ai cittadini per dare forza alle Provincie e  rafforzare democrazia, sviluppo e coesione”.

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