“Se non sai come chiamarla, vivila.”
Cosa sono le emozioni?
Salve a tutti cari lettori,
Prima di procedere ad introdurre quello che sarà l’argomento centrale dell’articolo di oggi vorrei esprimere delle considerazioni personali in merito alla situazione che stiamo vivendo. Con il graduale allentamento delle restrizioni che hanno influenzato la nostra vita negli ultimi due mesi iniziamo pian piano a riappropriarci della nostra routine, riavvicinandoci, dunque, ognuno al proprio standard di “normalità”.
Gli articoli che hanno accompagnato questo periodo, definito più volte “di stallo”, sono stati concepiti con l’intento di voler informare dell’esistenza di attività creative che potessero essere svolte in casa, senza bisogno di specifici materiali per la realizzazione
Al fine, però, di riavvicinarci a quello “standard di normalità” prima citato è arrivato il momento di affiancare a quelle stesse attività delle spiegazioni che siano più approfondite in termini didattici.
Nell’articolo di oggi, ad esempio, ho deciso di riprendere quella che è stata la tematica portante dello scritto precedente: l’emozione.
Cos’è l’emozione? Come mai quest’ultima assume così tanta importanza se relazionata alla crescita del bambino?
Iniziamo con il sottolineare la differenza esistente tra i termini emozione e sensazione.
È possibile evidenziare l’emozione come il risultato finale della relazione esistente tra l’organismo ed il mondo; così come è possibile, invece, associare alla sensazione l’esternazione di uno stato interno all’individuo. Sedersi su una sedia (relazione uomo-realtà) e percepirne le caratteristiche, siano esse ruvidità, morbidezza ecc.., chiama in causa il mondo delle emozioni.
L’avvertire fastidio ad una gamba, invece, è una relazione che il soggetto prova soltanto in relazione a sé stesso e, dunque, è associata alla sfera delle sensazioni.
È importante sottolineare che sia emozioni che sensazioni servono a comunicarci qualcosa, ma lo fanno in modo differente.
Come si può immaginare l’uomo vive di relazioni con gli altri e con l’ambiente per cui, anche in base a quanto analizzato, si può ben capire quanto sia importante investire su una formazione emotiva solida che possa aiutare il bambino a districarsi nell’ambiente ad esso circostante.
Per non dilungarmi troppo in questo articolo riprenderò l’argomento ‘emozioni’ in più “step”. Ritengo, infatti, che valga la pena analizzare questo tema posto solo in apparenza lontano dalla nostra quotidianità.
Articolo a cura di Ilaria Genovesi