Si può insegnare a uno studente una lezione al giorno; ma se gli si insegna la curiosità, egli continuerà il processo di apprendimento finché vive.
Si può insegnare a uno studente una lezione al giorno; ma se gli si insegna la curiosità, egli continuerà il processo di apprendimento finché vive.
(Argilla P. Bedford)
Mai come in questo periodo in ambito scolastico, e non solo, ricorre il termine didattica, la quale viene solitamente associata alla modalità con cui si sta attuando: a distanza.
Ma, nello specifico, cosa si intende quando si parla di didattica?
Il termine si riferisce prettamente al processo di insegnamento e si esplicita come l’insieme delle procedure che vengono adottate per spiegare e rendere comprensibili i contenuti dell’apprendimento.
In altri termini, nella fase di programmazione delle attività che saranno poi svolte in classe il docente analizza le diverse forme, o strategie, con cui proporre gli argomenti da trattare in modo che questi risultino più semplici e interessanti possibili.
Il punto focale di questa <<scienza dell’educazione>>, infatti, si esplicita nello stretto rapporto esistente tra il soggetto che deve apprendere (dunque, l’alunno) e i contenuti dell’apprendimento (in questo caso le discipline). Al centro di queste due unità si pone la figura del docente (si veda bene, il riferimento alla professione dell’insegnante ingloba tutti coloro che sono parte del mondo dell’educazione) a cui spetta il compito di mediatore.
In riferimento a ciò, a mio parere, una delle “armi” più efficaci che l’insegnante può sfruttare per collegare alunni e conoscenze è la curiosità.
La curiosità è una tensione innata dell’uomo, che rispecchia il desiderio di conoscere ciò che lo circonda. Uno dei modi con cui sollecitare questo bisogno (potremmo anche definirlo in questo modo) è quello di porre continue domande.
“Perché le foglie sono verdi?”, “Perché ridiamo?”. Il termine <<perché>> diventa, allora, il centro di un processo di scoperta che indirizza il bambino a porsi ulteriori domande e a cercare, di conseguenza, ulteriori risposte.
In base a quanto esposto, curiosità e didattica possono essere intese come facce di una stessa medaglia che indirizza il bambino ad intraprendere un costante cammino di ricerca; a lui funzionale per ogni situazione della vita.
Imparare è un processo che richiede fatica, ma, al tempo stesso, garantisce una visione del mondo ampia e diversificata, per cui vale la pena provare!
Articolo a cura di Ilaria Genovesi