ETTORE MAJORANA, IL FISICO CHE SCOMPARVE NEL NULLA

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Quest’anno ricorrono i 114 anni dalla nascita di Ettore Majorana (Catania, 5 agosto 1906 – Italia, 27 marzo 1938 (morte presunta) o in località ignota dopo il 1959), fisico e accademico italiano. Operò principalmente come teorico della fisica all’interno del gruppo di fisici noto come i “ragazzi di via Panisperna”: le sue opere più importanti hanno riguardato la fisica nucleare e la meccanica quantistica relativistica, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini. La sua improvvisa e misteriosa scomparsa suscitò, dalla primavera del 1938, numerose speculazioni riguardo al possibile suicidio o allontanamento volontario, e le sue reali motivazioni, a causa anche della sua personalità e fama di geniale fisico teorico.

CENNI STORICO-GENEALOGICI

Ettore Majorana, penultimo di cinque fratelli, nacque a Catania, in via Etnea 251, il 5 agosto del 1906 da Fabio Massimo Majorana (1875-1934) e da Dorina Corso (1876-1965). Egli apparteneva ad un’antica e prestigiosa famiglia di giuristi originaria di Militello in Val di Catania, vivace centro feudale del Val di Noto, dove per secoli si distinse nella partecipazione alla vita politica ed economica del territorio.

Il nonno di Ettore, Salvatore Majorana Calatabiano (1825-1897), era stato deputato dalla nona alla tredicesima legislatura nelle file della sinistra storica, due volte ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio nel primo e terzo governo Depretis (1876-1879) e senatore del Regno d’Italia nel 1879.

Il padre Fabio, ultimo di cinque fratelli, si era laureato a diciannove anni in Ingegneria e quindi in Scienze fisiche e matematiche. Gli altri quattro erano Giuseppe, giurista, accademico e deputato al parlamento nazionale, nato nel 1863; Angelo, statista, nato nel 1865; Quirino, fisico, nato nel 1871; Dante, giurista e accademico nato nel 1874.

Gli altri fratelli di Ettore erano: Rosina; Salvatore, dottore in legge e studioso di filosofia; Luciano, ingegnere civile, specializzato in elettrotecnica che si dedicò anche a progettazioni aeronautiche e alla costruzione di strumenti per l’astronomia ottica; Maria. Le sorelle Rosina e Maria erano state educate alla cultura artistica e Maria era diplomata in pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia. Un figlio di Luciano, omonimo di Ettore e nato dopo la sua scomparsa, è fisico sperimentale presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dell’Università di Roma La Sapienza; mentre il figlio di Rosina, Wolfgang Fabio Schultze, già docente di Chirurgia d’urgenza e Pronto Soccorso presso La Sapienza, ha sempre coltivato un vivace interesse nel campo delle scienze naturali e umanistiche. In foto l’atto di nascita.

Articolo a cura di Lorenzo Cirelli

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