INIZIATIVA DELLA CISL LATINA CONTRO LA PIRATERIA EDITORIALE
«L’INVITO AI CITTADINI E’ DI ABBONARSI AI QUOTIDIANI ON LINE»
Il giornale cartaceo ha progressivamente smesso di essere un sussidio per capire meglio il mondo che ci circonda. Eppure, nel mondo sempre più complesso in cui viviamo, l’informazione è vitale e sempre più necessaria. La crisi dell’editoria dura da lungo tempo. I principali giornali nazionali che fino a sette-otto anni fa vendevano 6-700mila copie, hanno perso circa due terzi dei lettori. Il digitale finora non è riuscito a invertire la rotta, anche a causa delle attese mancate sugli incassi pubblicitari, ma grazie ai contributi informativi a pagamento molti siti di informazione sono riusciti a contenere le perdite. Il basso costo degli abbonamenti ha fatto aumentare il numero di lettori, ma il settore sconta ancora i gravi danni che vengono prodotti dalla pirateria.
Negli ultimi anni si è intensificata l’attività di contrasto, con la chiusura di canali Telegram, Facebook, Instagram, Twitter, dove era possibile leggere gratuitamente i principali giornali italiani, ma non arrestata. Il danno per le aziende editoriali e per i lavoratori è enorme. Anche la pratica diffusa di diffondere ad amici e conoscenti copia del giornale a cui si è abbonati rappresenta una forma di pirateria che dev’essere scoraggiata innanzitutto a livello culturale.
«L’editoria è un settore importantissimo per la crescita dell’economia e del grado di libertà e civiltà di un Paese», afferma Roberto Cecere, segretario generale della Cisl Latina. «Un settore già in crisi da anni non può essere ulteriormente danneggiato da forme di piraterie che minano l’esistenza stessa di molte realtà editoriali, un fenomeno – prosegue Cecere – molto diffuso anche nella nostra provincia. Come sindacato che ha a cuore il ruolo delle imprese e dei giornalisti, abbiamo deciso di lanciare una campagna per sensibilizzare i cittadini all’acquisto dei quotidiani on-line. Il diritto ad essere informati in maniera precisa ed attendibile può essere garantito solo se viene garantito ai professionisti del settore la possibilità di poter lavorare con la giusta dignità retributiva», conclude Cecere.
La Redazione