Tav a Ferentino, alta velocità in connessione con l’Europa per rilanciare il territorio

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Roberto Cecere (Segretario Generale Cisl Latina): «Alta velocità migliorerebbe connessione con l’Europa, primo tassello di un mosaico per rilanciare il territorio»

“La rinascita del Basso Lazio. Il Futuro della Mobilità con la Stazione Tav”. Importantissimo convegno quello organizzato dalla Cisl del Lazio a Ferentino, a cui hanno partecipato i massimi esponenti delle istituzioni provinciali, regionali e nazionali. Dopo l’introduzione del segretario generale del sindacato laziale Enrico Coppotelli, e l’intervento della segretaria di Frosinone Antonella Valeriani, a prendere la parola è stato il segretario di Latina Roberto Cecere che, come gli altri prima di lui, ha ribadito come una fermata dell’Alta Velocità a Ferentino migliorerebbe la connessione del territorio (tanto di quello frusinate quanto di quello pontino) con il resto d’Europa, favorendo lo sviluppo economico e sociale. «Questo convegno è stato pensato per rilanciare il Lazio meridionale – ha esordito il segretario generale della Cisl di Latina nella sua relazione territoriale -. La Stazione Tav a Ferentino è un incontro con la storia della mobilità, ma rappresenta solo la prima tessera di un mosaico per il rilancio di tutta l’area, che avrà poi bisogno di altre strutture. Parliamo infatti di due grandi province, quelle di Latina e Frosinone, che insieme contano oltre un milione di abitanti e 124 comuni, e che rappresentano il polo produttivo più importante di tutta la Regione. Basti pensare che Latina, da sola, è la prima provincia italiana per esportazioni farmaceutiche, come suggellato dalla recente visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Bsp Pharmaceuticals per la Festa del Lavoro. Le infrastrutture servono proprio a rilanciare queste eccellenze. Un nucleo industriale dinamico che deve essere messo a sistema tra le due province, senza dimenticare la filiera agricola dell’agro pontino, che esporta in tutta Europa. Elementi che ci devono far riflettere su come organizzare il Lazio meridionale, anche attraverso una maggiore indipendenza da Roma, con un’amministrazione più puntuale sui territori, in modo tale che arrivi lì dove ci sono i problemi. In questo senso, non si può non fare riferimento alle grandi opere e, dunque, non solo alla Stazione Tav, ma anche al raddoppio della SS 156, all’autostrada Roma-Latina e alla bretella Cisterna-Valmontone, che non possiamo più rimandare. Faccio dunque appello a tutte le forze di governo – ha chiosato Cecere rivolgendosi ai presenti in sala, tra i quali il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma, il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Luigi Sbarra e il presidente della commissione bilancio del Senato Nicola Calandrini -. Bisogna aiutare questo territorio, e oggi la Cisl dimostra responsabilità lanciando delle proposte. Servono meno annunci e più esecutività. Le parole d’ordine devono essere sviluppo e lavoro, ciò che serve a questo territorio».

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