Coronavirus: cosa sarà consentito fare dal 4 maggio

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Ripartenza delle attività produttive dal 4 maggio, con alcune singole eccezioni dal 27 aprile. E’ lo schema concordato questa mattina, a quanto si apprende, nelle riunioni a Palazzo Chigi. L’idea, su cui il governo si confronterà nel pomeriggio con le parti sociali, è far tornare al lavoro i cittadini dopo il 3 maggio ma, come già avvenuto nelle scorse settimane, si raccoglieranno le sollecitazioni su singoli settori, come la produzione di macchine agricole e industriali, che potrebbero essere autorizzati a ripartire.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che entro la la settimana comunicherà un piano che regola la ripresa delle attività produttive. “Una previsione ragionevole – ha detto il Premier – è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio”. In questa fase però non si può abbandonare la linea della massima cautela , perchè l’allentamento porta con sé il rischio concreto di un deciso innalzamento della curva dei contagi.

Cosa sarà consentito dal 4 maggio ?

Nella “Fase 2″ sarà consentito alla persone di uscire anche senza ” comprovati motivi” per andare a trovare un parente o fare una passeggiata. Sarà però necessario uscire da soli o massimo in due persone, a meno che non si tratti di conviventi. Si utilizzeranno mascherine e guanti anche per andare a trovare familiari.

Possiamo spostarci da un comune all’altro ?

In attesa delle comunicazioni ufficiali del Presidente Conte sarà consentito lo spostamento da un Comune all’altro solo se l’indice di contagio sarà vicino all’ “R0“.

Quando riapriranno i negozi ?

Al momento non esiste una data certa ma l’INAIL ha segnalato come rischio medio le attività commerciali, dunque non riapriranno il 4 maggio.

Si potrà uscire a cena fuori o a prendere l’aperitvo ?

No. All’inizio della fase due non sarà concesso l’aperitivo con amici e colleghi, ma si privilegerà il cibo da asporto. La riapertura sarà concessa poco a poco adottando comunque tutte le norme per evitare il contatto fisico.

Articolo a cura di Claudia Diana

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