OMICIDIO VANNINI: GIUSTIZIA È FATTA

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Niente e nessuno potrà mai ridare indietro Marco Vannini alla propria famiglia: oggi però, dopo 5 lunghi anni, giustizia è stata fatta. Marina Conte e Valerio Vannini – i genitori della vittima – sono riusciti ad ottenere presso la corte d’Assise d’appello la sentenza che condanna Antonio Ciotoli a 14 anni di reclusione per omicidio volontario con dolo eventuale, e a 9 anni e 4 mesi la sua famiglia per concorso anomalo.

Durante quella tragica notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 Marco si trovò sfortunatamente “per gioco” davanti ad un arma carica, fatta esplodere dentro casa da Antonio Ciontoli. Oltre la mancanza di aiuto ci fu anche una condotta omissiva da parte di tutta la famiglia: questa la decisione dei giudici della Suprema Corte, stabilita nell’ultima sentenza dopo che la famiglia Vannini si era rivolta alla Cassazione per capovolgere il verdetto in appello del 29 Gennaio 2019, quando Antonio Ciontoli fu stato condannato a 5 anni per omicidio colposo. Le disposizioni dei magistrati chiariscono che ad influire sulla morte del ragazzo non sono stati solo i colpi di pistola ma anche la mancanza di soccorsi e il ritardo nel comunicare con chiarezza i fatti alle autorità : la famiglia Ciontoli avrebbe potuto evitare l’accaduto se avesse chiamato i soccorsi, senza dichiarare il falso alle autorità competenti.

La rabbia dei genitori di Marco si è così trasformata in determinazione nel momento in cui avevano assistito alla cancellazione del verdetto del primo appello del 2018, che condannava per omicidio volontario con dolo eventuale a 14 anni di reclusione Antonio e infliggeva, a sua moglie e ai suoi due figli, 3 anni ciascuno per omicidio colposo. Una vittoria per la famiglia Vannini e per la giustizia italiana.

Articolo a cura di Lorenzo Cedrone

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