Strage di Capaci: anniversario della morte di Giovanni Falcone e della moglie Francesca Morvillo

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Il 23 maggio del 1992 il magistrato Giovanni Falcone fu ucciso insieme alla moglie e ai suoi agenti di scorta da Cosa Nostra sull’autostrada A29, nei pressi di Capaci

Erano le 17:57 del 23 maggio 1992 quando una bomba contenente 500 chili di tritolo fece esplodere un intero pezzo dell’autostrada A29, in prossimità di Capaci. C’era Cosa Nostra dietro uno degli attentati più scioccanti della storia moderna italiana. Il bersaglio era il magistrato antimafia Giovanni Falcone e la sua scorta. Nell’esplosione, oltre a lui, rimase uccisa la moglie Francesco Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, mentre ventinove furono invece i feriti.


Insieme all’amico e collega Paolo Borsellino – anche lui ucciso in un attentato pochi mesi dopo – Falcone è considerato una delle personalità più importanti della lotta alla mafia, la quale ancora oggi non si è conclusa. Sua è la costruzione del cosiddetto maxiprocesso – chiamato così per l’enorme quantità di imputati, 475 – che iniziò nel 1987 e si concluse nel gennaio del 1992. Un processo penale per crimini di mafia, costruito anche grazie ai tanti pentiti che Falcone era riuscito a convincere a testimoniare. Risultato: 2.665 anni di reclusione inflitti, tra cui 19 ergastoli.

«La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e, come tutti i fatti umani, ha un inizio e avrà anche una fine» ripeteva Falcone, il quale ricordiamo oggi a 29 anni dall’infame attentato che tolse la vita ad un eroe di questo Paese.

Articolo a cura di Fabrizio Scarfò

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