Coronavirus,DPCM 21 Marzo : Cosa resta aperto e cosa chiude.
Il governo ha deciso di chiudere tutte le fabbriche e le attività non considerate essenziali contro l’emergenza coronavirus. Una stretta già annunciata nei giorni scorsi, dal momento che i numeri dei contagi non tendono ancora a diminuire e troppe persone continuano a uscire dalle loro case nonostante i decreti emanati dal governo.
Dpcm del 21 marzo 2020
Mentre si procede in queste ore all’individuazione delle attività di indifferibile necessità, nel nuovo Dpcm del 21 marzo 2020 il governo chiede che vengano consentite le attività svolte con modalità di lavoro agile, precisando che “è già stato raggiunto un accordo con Confindustria e Sindacati per regolamentare la chiusura delle attività lavorative per le imprese“. Nel Dpcm del 21 marzo si legge che “considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale, le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul
territorio nazionale rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea, verrà disposta la chiusura “totale” delle seguenti attività”.
-chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole;
-chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità.
-chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere; chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza;
-chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico.
-sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private; chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti
Cosa resta aperto
Rimangono aperti in tutta italia tutti gli ipermercati, supermercati, discount alimentari, i minimercati e gli altri esercizi non specializzati di alimentari”. Il presidente Conte ha chiesto ancora una volta ai cittadini di non precipitarsi nei supermercati per fare scorte alimentari, in quanto queste non verranno a mancare nelle settimane a venire, ma anche perché sarebbe un comportamento irresponsabile che potrebbe aumentare i contagi. Rimangono “consentite le attività che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità”: le farmacie restano aperte su tutto il territorio nazionale, così come continuano le attività di trasporto, produzione e commercializzazione di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medici chirurgici.
Rimangono aperte anche la banche e gli uffici postali. Restano aperte le edicole e i negozi di tabacchi, anche se deve sempre essere garantita la distanza di sicurezza e spesso è concesso l’accesso all’attività commerciale a un cliente per volta (“salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone”). Infine, è stato sospeso con effetto immediato il “gioco operato con dispositivi elettronici del tipo “slot machines” situati all’interno degli esercizi di rivendita, il Superenalotto, Superstar, Sivincetutto Superenalotto, Lotto tradizionale e Eurojackpot”. Stop anche alle scommesse online.
Articolo a cura di Marco Luppi