Coronavirus, ieri altri due positivi a Latina. Attesa per i tamponi effettuati al drive in del Goretti

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Nella giornata di ieri il bollettino Asl recitava due nuovi casi di positività al Covid-19, entrambi giudicati trattabili senza ricovero ospedaliero. Grande attesa è però riservata ai risultati dei tamponi effettuati 24 ore fa, i quali risultati dovrebbero uscire fra la giornata di oggi e quella di domani.

Sono infatti state più di duecento le persone che ieri si sono recate al drive in allestito all’esterno dell’Ospedale Santa Maria Goretti: ciascuno di loro era entrato in contatto in qualche modo con uno dei ragazzi positivi individuati tra Sabaudia e Latina. Essi, prima di venire a conoscenza della loro positività, si erano recati ad una festa di laurea e successivamente in una nota discoteca della città.

Sono tutt’ora in corso gli esami sui tamponi nasofaringei effettuati, mentre molte delle persone che hanno frequentato i luoghi sopracitati e che hanno già effettuato il tampone sono state poste in isolamento fiduciario. L’accesso al drive in, posizionato presso il padiglione Porfiri del Goretti di Latina, è stato consentito solo alle persone contattate dal Servizi di Igiene Pubblica (SISP) della Asl di Latina; le altre saranno programmate in altra data.

La Asl non smette di ricordare che coloro abbiano frequentato i locali “L’Ombelico Discoteca”, “Centoundici” e “Scacco Matto” (nonché il “Lido Azzurro” e il lido “Il Gabbiano” a Sabaudia) sono invitati a chiamare il numero verde emergenza Covid 800.118.800 nel caso in cui ancora non lo avessero fatto. Le giornate attenzionate sono quelle tra il 24 e il 31 luglio.

La Asl infine ci ha tenuto a sottolineare, soprattutto dopo gli eventi di questi giorni, quanto sia importante “il rispetto delle disposizioni vigenti sulla mobilità delle persone nonché tutte le prescrizioni in materia di rispetto delle distanze, del lavaggio delle mani e del divieto di assembramento”, ricordando a tutti che “l’unico modo per evitare la diffusione del contagio consiste nel ridurre all’essenziale i contatti sociali per tutta la durata dell’emergenza”.

Articolo a cura di Fabrizio Scarfò

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