Autostrada Roma-Latina, ancora incertezze sulla realizzazione
Per la Cisl il cambio delle procedure porterà al blocco dell’opera
Si è tenuto ieri in via telematica un incontro promosso dal PD per discutere della costruzione dell’Autostrada Roma-Latina. La videoconferenza è stata organizzata per dibattere del nuovo progetto previsto per l’infrastruttura, uno studio di fattibilità attuato da parti politiche e tecniche secondo le quali è necessario abbandonare quello precedente poiché non più attuabile. L’incontro, presieduto dalla ministra delle Infrastrutture e dei trasporti del Governo Conte Paola De Micheli, ha visto la partecipazione dell’esponente del PD Claudio Moscardelli, del senatore Bruno Astorre, del consigliere regionale Daniele Leodori, del Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere, del Segretario Generale della Cgil Latina Anselmo Briganti, del Segretario della Uil Latina Luigi Garullo, del presidente Ance Latina Pierantonio Palluzzi, del consigliere della Regione Lazio Enrico Forte e dell’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Lazio Mauro Alessandri.
Secondo le parole della ministra l’ennesima revisione progettuale dovrebbe condurre al conseguimento di un’opera con maggiore solidità. Il nuovo studio è infatti basato sull’idea che per migliorare i collegamenti tra Roma e Latina sia necessario intervenire su tre fronti: dietro la semplice definizione Roma-Latina ci sarà quindi una triplice opera, la quale consisterà in un’Autostrada Roma-Latina, in una Autostrada Cisterna-Valmontone e in un nodo ferroviario. Secondo gli studi eseguiti questa nuova variante dovrebbe garantire agli abitanti di Latina e di Roma di avere una doppia opzione qualitativamente sostenibile in termini di mobilità. Non tutti i partecipanti alla riunione sono apparsi convinti da queste parole.
Oltre alla problematica relativa ai tempi – che saranno sicuramente dilatati – diverse sono state le perplessità riguardo la nuova proposta esposta dalla ministra. In primis sono stati chiesti dei chiarimenti sul tema del pedaggio, dubbi i quali la ministra ha cercato così di sciogliere: “Nello studio di fattibilità che stiamo completando in questi giorni saremo nella condizione, quando l‘opera sarà completata, di poter costruire un processo di tariffe sociali calmierate che consentiranno ai pendolari di avere accesso a dei posti che sono equiparabili a degli abbonamenti di trasporto pubblico locale”. Successivamente, in relazione alla linea ferroviaria, ha aggiunto: “Riteniamo che un’operazione di mobilità e di arrivistica che metta in equilibrio lo stress dei trasporti tra Roma e la città di Latina non possa non prevedere un rafforzamento dei collegamenti ferroviari: quindi, parallelamente all’attività che vi ho appena descritto sulla Roma Latina e sulla Cisterna-Valmontone, abbiamo avviato anche un rafforzamento del collegamento ferroviario”. Infine, interrogata sul tema del commissariamento dell’Autostrada, la ministra ha concluso: “Nel momento in cui lo studio di fattibilità sul nuovo progetto ci ha confermato che noi abbiamo l’esigenza di mantenere il modello della concessione autostradale regionale – anche se entra Anas e anche se ci mettiamo dei soldi pubblici – è del tutto evidente che la parte Roma Latina non può essere commissariata, dato che questo processo avviene esclusivamente con le opere che sono di totale dipendenza pubblica e che non hanno il modello concessorio”.
Ovviamente tutte queste innovazioni vivono adesso la fase dei passaggi burocratici: da qui nasce l’apprensione di diversi esponenti del territorio, i quali sono fortemente scettici sull’ennesima revisione del tracciato e sulla conseguente dilatazione dei tempi per la realizzazione. Non ha esitato a farsi portavoce di questi timori il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere: “Le perplessità rispetto all’avvio di un percorso ex-novo, visti i tempi che abbiamo avuto in passato, ci turbano non poco. Questa autostrada non può più attendere”. Il Segretario Generale si è detto preoccupato non solo del blocco burocratico ma anche della contesa politica che si svilupperà nei prossimi mesi nella città di Latina: “Questo governo andrà avanti fino al 2023: per questo motivo nei prossimi 24 mesi bisognerà fare di tutto per portare a casa quest’opera. Dopo questa riunione è essenziale mettere in piedi una tabella di marcia dove vengano definiti i compiti specifici e i tempi necessari per costruire ogni parte del tracciato. Bisogna conseguirlo e non perdere più tempo: questa è la linea di condotta che sento di rappresentare come Cisl di Latina”. Secondo il Dott. Cecere, tra i tanti benefici dell’infrastruttura vi è anche quello di fornire un’ottima iniezione economica per tutti coloro che stanno perdendo il lavoro. In ballo c’è il benessere economico e lavorativo del territorio: per questo l’ennesima revisione non è vista di buon occhio e si teme che il cambio delle procedure porterà al blocco dell’opera.
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò