Isee 2021: cosa cambia per le prestazioni Universitarie

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Dalla Legge di bilancio 2021, appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, escono fuori sostanziali modifiche per quanto riguarda l’Isee per prestazioni universitarie.

Tra le 596 pagine di cui consta la legge di Bilancio 2021 (compresi gli allegati), al comma 338 compaiono queste modifiche alla normativa sull’Isee Università. La modifica riguarda l’Isee che consente di accedere alle prestazioni di diritto allo studio per gli studenti che frequentano il corso di laurea. Nello specifico si tratta di modifiche che riguardano le regole circa l’inclusione o l’esclusione dello studente nel nucleo familiare dei genitori, nella circostanza che esso risieda in un’abitazione diversa da quella della propria famiglia.

La manovra finanziaria cambia dunque le regole per l’Isee Università. Modifiche normative in vigore nel 2021 a cui dovranno attenersi tutti gli studenti e le famiglie che dovranno andare a rinnovare la propria Dsu per avere accesso alle prestazioni agevolate per il diritto allo studio. Ciò che la manovra va a modificare sono le regole e tutti i requisiti che servono a definire l’indipendenza e l’autonomia dello studente universitario rispetto al proprio nucleo familiare.

Infatti si interviene sulle regole utili a poter considerare come facente parte del nucleo familiare, lo studente che ha una residenza in un’abitazione diversa da quella dei genitori e non di proprietà.

Quando lo studente si considera come parte del nucleo familiare di un genitore ?

Come detto in premessa, si interviene sulle regole che servono a circoscrivere le condizioni secondo le quali uno studente può essere considerato parte del nucleo familiare della famiglia di origine, anche se vive in una abitazione differente da quella della sua famiglia. Va sottolineato adesso che lo studente può a tutti gli effetti essere considerato come facente parte del nucleo familiare del genitore ai fini Isee, anche se vive in una casa diversa da quella della propria famiglia. Questo però a condizione che la casa dove vive non sia di proprietà e che la residenza in questo immobile sia stata spostata da meno di due anni dalla data di presentazione della Dsu.

Si passa dalla data di iscrizione al corso alla data di presentazione della Dsu

In pratica, ciò che varia rispetto alle regole utilizzate fino al 31 dicembre 2020 è che la data importante per il requisito dei 24 mesi è quella di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica e non quella dell’iscrizione al corso di studi come lo è stato fino a tutto il 2020. La novità quindi entra in scena con decorrenza 1° gennaio 2021 e quindi per tutti i nuovi Isee che si andranno a richiedere.

La novità quindi riguarda uno dei principali requisiti utili per poter verificare l’autonomia dello studente rispetto al nucleo familiare di origine. Nel dettaglio uno studente è considerato così quando è residente da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della DSU, in un alloggio che deve avere le seguenti caratteristiche:

  • Deve essere diverso da quello del nucleo familiare originario;
  • Non deve essere di proprietà dello studente o di un membro del nucleo familiare originario;

Naturalmente restano confermati anche i requisiti reddituali previsti per l’indipendenza di uno studente, perché non basta vivere da più di due anni in una casa differente da quella dei genitori. Questo fattore è molto importante perché fa considerare come parte del nucleo familiare di origine lo studente che pur risiedendo da più di due anni dalla Dsu, in una abitazione che rispetta i requisiti utili alla sua indipendenza, non ha adeguata capacità di reddito (in linea generale la soglia è pari a 6.500 euro).

Articolo a cura di Marco Luppi

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