Etna, parossismi di febbraio 2021.

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Etna, cosa succede?

Nella settimana tra il 15 e il 21 gli abitanti alle falde dell’Etna hanno potuto osservare quattro parossismi (per parossisma si intende quella “fase durante la quale si manifestano le maggiori deformazioni e dislocazioni di un orogene”, dal Vocabolario Treccani) di spettacolare portata che ha portato sì a scatti meravigliosi girati velocemente sul web ma anche alte fontane di lava e colonne di fumo e cenere visibili anche a lunghissima distanza con la conseguente ricaduta di cenere e lapilli. 

Gli esperti della sezione etnea dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rassicurano gli abitanti sull’assenza di pericolo in caso di eventi come quelli assistiti durante questa settimana; qualcuno potrebbe infatti pensare che la colata lavica principale, in Valle del Bove, sia arrivata molto in basso, ma gli esperti rassicurano che non è così affermando che è arrivata là dove si sono fermate quelle dei parossismi precedenti quindi lontana dalle zone popolate.

Il dottor Marco Neri – primo ricercatore dell’Ingv Catania – in una intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia ha dichiarato che eventi del genere, e in particolare la ricaduta di materiale piroclastico sui paesi etnei, possono “ripetersi con frequenza e con intervalli a volte regolari ma può anche variare e lo stesso dicasi per l’attività eruttiva che cambia stile e potenza”.

Articolo a cura di Rosario Cassaniti

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