Maurizio Cattelan. Artista di coraggio e libertà

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Maurizio Cattelan nasce a Padova il 21 settembre del 1960. Da sempre dotato di una pungente ironia ed un grandissimo coraggio che viene trasferito nelle proprie opere.

Nel 1991, espone per la prima volta alla galleria comunale d’arte moderna di Bologna un’opera intitolata “Stadium”, ovvero un calcio balilla di 21 metri in cui la sua squadra di operai senegalesi si batteva contro i bianchi delle riserve della squadra del Cesena.

Nel 1997 invitato dalla biennale di Venezia, durante un sopralluogo del padiglione che avrebbe dovuto ospitare le sue opere trova  una stato di grande degrado, sporcizia e cacche di piccione ovunque tanto che decide di lasciare tutto com’è, aggiungendo solo duecento uccelli imbalsamati.

Nel 2004 espone in un museo londinese, manifesti neri con un testo bianco in lingua araba. L’effetto immediato è quello di una minaccia terroristica, in realtà è soltanto uno scambio epistolare tra due innamorati.

Iconica è la sua opera L.O.V.E., comunemente nota come Il Dito. L’opera (una mano chiusa col dito medio alzato), posta al centro di piazza degli Affari a Milano, è collocata di fronte a palazzo Mezzanotte, sede della Borsa milanese. Il nome è un acronimo di «libertà, odio, vendetta, eternità».

L’ultima “provocazione” del Cattelan è stata una banana appesa con lo schotch al muro del Art Basel di Miami, riuscendo ancora una volta dividere il suo pubblico. Cattelan o si ama o si odia.

Articolo a cura di Luca Giordano

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