Latina: il Sindacato Confederale consegna al Prefetto il documento unitario sul tema della salute e sicurezza sul lavoro
Il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere: “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro“
In occasione della settimana di mobilitazione dal titolo “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” il Sindacato Confederale ha organizzato un presidio tenutosi il 25 maggio 2021 in Piazza della Libertà, presso la Prefettura di Latina. Presente il Segretario Generale della Cisl provinciale Roberto Cecere, il Segretario Generale della Cgil Latina e Frosinone Giovanni Gioia, il Segretario Generale della Uil Latina Luigi Garullo e numerosi delegati delle federazioni di categoria delle tre sigle sindacali. I Segretari hanno incontrato il Prefetto Maurizio Falco per consegnargli il documento unitario relativo al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
«Oggi abbiamo portato le nostre richieste direttamente a Sua Eccellenza il Prefetto, il quale ha mostrato notevole interesse al tema e ha espresso la sua volontà a mettere a disposizione tutto quello che è in suo possesso per arginare la piaga delle morti bianche. Abbiamo chiesto un coordinamento forte sul territorio e nei posti di lavoro. La sicurezza è soprattutto prevenzione: sta a noi trasmettere questo concetto. In un paese civile non è possibile avere ancora tre morti al giorno per incidenti sul lavoro: la vita lavorativa non è solo salario, ma soprattutto ritornare a casa la sera dai propri cari» ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere: «Nessuna persona può essere impiegata senza una preparazione e addestramento adeguati e, allo stesso tempo, è necessario inserire nei programmi scolastici – almeno delle scuole superiori – la materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo permetterebbe di trasmettere ai ragazzi una cultura della prevenzione del rischio già in età giovanile: solo così potremo educare una nuova generazione cosciente e rispettosa delle regole da seguire nei luoghi di lavoro. Inoltre non deve venir meno il sistema dei controlli su salute e sicurezza da parte degli organi preposti».
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò