Il rinforzo positivo ed il raggiungimento degli obiettivi.
Come spesso si tende a sottolineare nel campo della formazione, quando si educa è lecito che si venga a creare un sottile equilibrio tra chi trasmette un determinato insegnamento e chi lo riceve. A tal proposito uno dei mezzi, da intendersi quasi come una sorta di ponte comunicativo, che permette ciò è da rintracciarsi nel rinforzo.
Dall’analisi etimologica della parola si evince tutta l’importanza del termine. Infatti “rinforzo”, tra i suoi tanti significati figurativi e non, include l’idea “del rendere più forte, più stabile”; trasmette l’idea di un potenziamento in atto ed in educazione è proprio così.
Si rinforza un comportamento positivo perché grazie alla soddisfazione che ne deriva il bambino sarà spinto ad agire in quello stesso modo, anche in altre situazioni, al fine di riprovare quella stessa sensazione.
Di seguito un esempio chiarificatore: si ponga il caso di un infante che solitamente ha delle difficoltà a spegnere la televisione senza controbattere, ma che, un giorno, risponde alla nostra richiesta senza lamentarsi. Il comportamento messo in atto in quell’occasione merita di essere evidenziato dall’adulto che tenderà a rinforzarlo con delle ricompense. L’obiettivo principale sarà quello di invogliare il bambino a ripetere nuovamente il giusto comportamento.
Le ricompense a cui l’adulto attinge possono essere di due tipi: emotive o materiali. Tra le due, anche se può sembrare un paradosso, sono quelle emotive ad essere recepite in modo più efficace in quanto trasmettono valori; a discapito di quelle materiali che, invece, trasmettono l’idea di “possesso” come mezzo per raggiungere la soddisfazione.
Dunque, il rinforzo come chiave per la promozione di comportamenti positivi non è un qualcosa di scontato come si pensa. Quando si rafforza si deve sempre tener conto dell’azione che si vuole promuovere e del peso che il rinforzo assume nella circostanza.
Rafforzare piccoli comportamenti giusti con grosse ricompense, infatti, sarà controproducente; ma anche al contrario sminuire l’obiettivo raggiunto genererà nel bambino frustrazione e senso di insoddisfazione personale. Per questo è bene capire come e quando rafforzare.
A riguardo Bilbao propone quattro punti essenziali:
1. Si rafforza quando è necessario farlo, ossia, quando i comportamenti meritano di essere evidenziati.
2. Immediatamente, in modo che il bambino colga l’importanza del momento.
3. A rate: se l’obiettivo richiede più step per essere raggiunto è bene dilazionare anche le ricompense.
4. Quando il bambino migliora: bisogna sempre notare una piccola crescita insita nel bambino se davvero si vuole aiutare.
Riuscire a comprendere tutto ciò aiuta gli adulti a favorire una buona crescita dei bambini con cui ogni giorno si interfacciano.
Articolo a cura di Ilaria Genovesi