25 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

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Nonostante le innumerevoli lotte condotte nel corso della storia e degli anni per ottenere e far valere i diritti delle donne, la parità di genere e la loro libertà e uguaglianza tanto sudata e alla fine ottenuta, c’è ancora la necessità di porre l’attenzione sulla figura femminile e il bisogno di dover celebrare una giornata a livello internazionale sulla violenza di cui continuamente sono vittime. Una giornata che non dovrebbe essere proprio menzionata ed esistere ma che purtroppo ogni anno è necessario farlo in quanto i dati sul femminicidio sono sempre più allarmanti e preoccupanti. Sono sempre di più le donne che ogni anno vengono uccise oppure subiscono violenza psicologica, domestica, verbale. Dal dossier annuale del Viminale emerge che, relativamente al periodo dal 1 gennaio al 12 novembre 2023, sono state uccise 102 donne di cui 82 in ambito familiare/affettivo e 53 per mano del partner/ex partner. Dati che confermano un aumento rispetto alla precedente rilevazione. Secondo ancora un dato emerso a Latina e provincia a seguito di una visita del Sindaco di Latina Matilde Celentano tenutasi lo scorso 8 agosto 2023, sono 98 le donne che dall’inizio dell’anno, fino al 30 giugno scorso, si sono rivolte al Centro antiviolenza Donna Lilith. Dati che dimostrano come la donna nonostante gli innumerevoli passi avanti fatti e l’emancipazione ottenuta sia rilegata ancora alla figura di “sesso debole e fragile” e necessiti ancora di maggiore tutela e sostegno da parte non solo dello Stato, delle forze dell’ordine, dei centri antiviolenza ma anche
della stessa comunità in cui vivono. Le donne che oggi sono costrette o si trovino a dover vivere una situazione di questo tipo, devono assumere coraggio, mettere da parte le proprie paure e fare un passo avanti e denunciare chi tende a porre dei limiti nelle loro vite, chi tende ad imporre rapporti e relazioni tossiche, chi tende ad assumere atteggiamenti e parole minacciose e violente. Piuttosto devono informarsi, studiare, coltivare le loro passioni, affermarsi nel mondo del lavoro e nel mondo sociale, porsi al primo posto principalmente come donne, come mamme e donne lavoratrici in modo tale da sconfiggere i tanti stereotipi di vita che rilegano la donna ad una nullità; solo così facendo possono riuscire ad essere finalmente libere da un mondo e da una concezione di vita sbagliata, ancora piena di soprusi e soccombenze.

Silvia Raponi

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