CINEMA: Cosa dovete recuperare del 2019!

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SUSPIRIA: Luca Guadagnino “sgancia” un altro lungometraggio che non scende a compromessi; prende l’opera del 1977 di Dario Argento e decide di lasciarci il titolo. Solo quello.

Il resto sono 150 minuti di inquietudine e una rivincita per Dakota Johnson che si scrolla di dosso i residui radioattivi di “50 sfumature” e ce ne fa vedere un centinaio semplicemente danzando. 

La sua femminilità finalmente riesce ad emergere, regalandoci una “Susie” (uno dei pochi elementi rimanenti dell’omonimo film) impressionante nella sua fragilità e sinuosa fino alla tachicardia.

Tilda Swinton aleggia silenziosamente nel film, interpretando ben tre personaggi, mostrandoci una volta di più come l’attrice britannica non disdegni progetti difficili o alternativi.

Colonna sonora dell’amato Thom Yorke, polistrumentista e leader dei Radiohead.

Dubito rivedremo qualcosa dal mondo delle “Tre Madri” nei prossimi anni visto il flop al botteghino.

Suspiria, diretto da Dario Argento

COLD WAR: Film in bianco e nero che, con immagini poetiche, racconta un amore impossibile tra i due protagonisti, ostacolati da barriere soprattutto politiche.

Pawlikowski distende la trama nella Polonia degli anni ’50, in una situazione che fu divisiva anche per numerosi nuclei familiari, e con il titolo sottolinea come non siano letali solo le armi, ma anche le distanze forzate provocate dai conflitti internazionali.

Di storie come quella di Wictor e Zula ve ne sono state molte, e con l’opera del regista polacco riusciamo a sentire la pesantezza emotiva di tutte le altre, che magari stanno avvenendo a chilometri di distanza, ma con le stesse frustranti dinamiche.

Da sottolineare la Miglior Regia a Cannes 2018, ma nelle sale italiane sarebbe arrivato solo ad inizio 2019.

Suspiria
Cold War, diretto da Paweł Pawlikowski

Articolo a cura di Vittorio Cecere

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