Eyelid. : Il nuovo singolo “Hikikomori” che ci insegna a non avere pregiudizi.

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-Chi sono gli eyelid. e com’è nato il nome della band?

Gli eyelid. Sono cinque ragazzi con influenze musicali diverse tra loro che hanno deciso di coltivare la passione per la musica insieme. La band è composta da: Simone Caronni (lead vocals), Marco Cavalieri (lead guitar), Gabriele Zanardi (rhythm guitar, backing vocals), Matteo Alemanno (bass guitar) e Samuele Nicosia (drums). Per quanto riguarda il nome, ne stavamo cercando uno conciso e incisivo e purtroppo ci è venuto in mente solo questo!

-In ogni gruppo che si rispetti c’è sempre qualcuno che li ha spinti a suonare. Chi sono i vostri idoli da cui prendete esempio?

Le band che maggiormente ci ispirano sono i Bring Me The Horizon, Blessthefall, A Day To Remember e Silverstein.

-Cosa pensate del post hardcore in Italia? E’ un genere sottovalutato?

Fortunatamente no, ci sono un sacco di band emergenti che stanno contribuendo alla scena con prodotti di qualità e siamo molto fiduciosi sul futuro del genere in Italia.

-Quando scrivete le canzoni lo fate tutti insieme?

Si e no. Singolarmente sviluppiamo delle bozze e successivamente ci troviamo per valutarle, elaborarle e trasformarle in canzoni.

-Il 6 aprile è uscito il vostro nuovo singolo con relativo video, “Hikikomori”. So che parla della situazione attuale e soprattutto di sensibilizzare le persone a non avere pregiudizi. Volete parlarmi di questo focus che avete fatto?

La storia del video di Hikikomori è molto particolare. Con la scelta di immagini che fanno riferimento alla cultura asiatica, ci eravamo posti l’obiettivo di raccontare -a livello estetico- la forte fusione fra questa e la nostra cultura. Poi la situazione attuale ha sconvolto i nostri piani (come quelli di tutti del resto) e abbiamo dovuto riadattare la nostra idea iniziale alla questione del contagio e alle sue varie conseguenze. Ci siamo focalizzati su un messaggio di coesione e cooperazione fra i popoli che riteniamo essere l’unica via d’uscita dalle tragedie attuali.

-Nella descrizione del video su Youtube c’è il link per donare alla Croce Rossa Italiana. Credete che la musica possa in qualche modo spronare le persone a contribuire con un aiuto come quello fatto da voi?

Pensiamo che la musica, in quanto forma d’arte, possa servire anche a veicolare messaggi sociali. Mai come in questo momento ogni canale può essere utile per dare una mano.

-Ma soprattutto, pensate che la musica in questo momento difficile possa ritenersi un vero e proprio “mondo” in cui scappare durante le nostre giornate in casa?

Si, la musica in questo periodo può essere un rifugio sicuro sia per chi l’ascolta che per chi la produce. Stimola la creatività e, per gli ascoltatori, piò essere un momento per ampliare la propria cultura musicale.

Articolo a cura di Martina Nardoni

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