La scuola digitale

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Mai così attuale come in questo momento storico il termine “scuola digitale” raccoglie al suo interno quell’insieme di interventi che sono volti a rafforzare la qualità dell’insegnamento attraverso lo sviluppo di competenze specifiche come, ad esempio, quelle relative al settore informatico.

In tal senso, infatti, l’innovazione tecnologica ha permesso di rivoluzionare il campo dell’educazione attraverso un cambiamento di prospettiva che trova il suo fulcro in una rivisitazione non tanto delle metodologie, quanto piuttosto dei contenuti dell’apprendimento.

Molte comunità scolastiche hanno avuto modo di incrementare la propria offerta formativa sfruttando le enormi risorse e potenzialità insite nel web.

(In relazione a ciò si rimanda ad un argomento affrontato nell’articolo precedente, il cui scopo è quello di sottolineare l’importanza di sviluppare quasi a priori nel giovane una specifica responsabilità digitale, in modo tale che sia in grado di cogliere la suddetta potenzialità in chiave positiva)

Nello specifico, i cambiamenti che il digitale ha apportato al tradizionale <<fare scuola>> coinvolgono in primo luogo un fenomeno alquanto interessante: quello dell’interconnessione.

In relazione a ciò è bene notare come il web consenta in primis l’interconnessione tra scuole, docenti e tutti coloro che sono coinvolti nell’educazione dei bambini/ragazzi.

L’abbattimento delle frontiere fisiche è una caratteristica essenziale per un proficuo scambio non solo di materiale didattico, ma anche di idee a disposizione della collettività.

Inoltre, è importante sottolineare come il flusso costante di nuovi pensieri ed esperienze possono ricadere sulla figura del docente il quale è in grado di confrontarsi con l’altro formando una vera e propria strategia formativa che amplifica conoscenze e competenze dello stesso.

La formazione di veri e propri gruppi virtuali è la conseguenza di tutto questo. In conclusione, vale la pena investire in questo campo virtuale, ancora tutto da scoprire.

Articolo a cura di Ilaria Genovesi

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