Donato Bramante

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Della gioventù di Donato Bramante nelle Marche si sa poco, dove era nato nel 1444, si sa poco. Probabilmente conobbe Piero della Francesca, infatti le sue ultime prime opere furono come pittore, in Lombardia dove si era trasferito nel 1480.

Con Leonardo da Vinci fu al sevizio di Ludovico il Moro fino al 1499 ma, quando Milano fu conquistata dai francesi, si trasferì a Roma.

Nel 1503 papa Giulio II, diede vita ad un progetto finalizzato a ridare alla Roma dei papi il ruolo di “caput du mundi” che aveva avuto con l’impero romano.

Diede a Donato Bramante L’incarico di sistemare la zona del vaticano, costruendo una nuova basilica.

Per la basilica Bramante immaginò un edificio a pianta centrale a croce greca inserita in un quadrato. Al centro, una cupola gigantesca circondata da quattro cupolette più piccole.

Quando, nel 1514, l’architetto morì erano stati realizzati saltato i pilastri delle cupole, ma il progetto continuò ad essere valido anche sotto la supervisione dei grandi artisti che susseguirono a Bramante,  come Raffaello e Michelangelo.

Anche come pittore Bramante era un artista monumentale. Nel Cristo alla colonna pur sofferente, come denota la commovente espressione degli occhi, domina interamente la tela. Il suo corpo ha lo splendore e la forma del marmo e pare prendere il posto della colonna alla quale è legato .

Articolo a cura di Luca Giordano

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