Giorgio de Chirico

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De Chirico nacque in Grecia, dove il padre lavorava, nel 1888, e fino allo scoppio della prima guerra mondiale i suoi soggiorni in Italia furono molto brevi, mentre visse a lungo ad Atene, Monaco e Parigi.

In queste città approfondi la sua passione per l’arte, con una ricerca sempre più personale che lo portò a creare il movimento della metafisica.

Durante le due guerre mondiali vagò molto, tra Parigi e New York per poi trasferirsi a Roma. L’Italia che è stato fonte d’ispirazione per De Chirico, quando nel 1916 a Ferrara, insieme a pittori come Morandi e De Pisis idealizzarono il concetto di realizzare quadri che ritraessero oggetti “normali” ( piazze, edifici, scatole, mobili, ecc), essi riescono a creare atmosfere magiche e misteriose.

Per esempio nell’opera Le Muse inquietanti che racchiude due dei soggetti più importanti della pittura di De Chirico: le piazze d’Italia e i manichini. Sullo sfondo la forma del Castello Estense colloca la scena in una realtà ben precisa (Ferrara) ma poiché tutto il resto è insolito, ciò non fa che aumentare il senso di mistero: che cosa ci fanno lì i manichini? E le scatole colorate? O, addirittura, l’enorme bastoncino di zucchero candito? E perché le ombre sono così lunghe?

Sono domande che non possono avere una risposta precisa, anche se i manichini per De Chirico erano il modo per trattare la figura umana come un oggetto, rendendola uguale a tutti gli altri elementi del quadro.

Giorgio de Chirico, nel corso della sua vita portò a compimento numerosissime opere, aggiudicandosi la stima del pubblico e della critica.

Morì a Roma nel 1978.

Articolo a cura di Luca Giordano

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